Come coltivare il pesco

Vorresti mettere un bel pesco sul tuo balcone o in giardino ma hai paura che non crescerà?

Lo so, questa è sempre una paura comune nel piantare un albero da frutto.

È quasi come se un albero fosse qualcosa di completamente diverso – e MOSTRUOSAMENTE più complicato – rispetto alle normali piante. Ho ragione?

Io invece sono qui per illustrarti come coltivare il pesco con grande facilità.

Come coltivare il pesco

Qui di seguito ti presentiamo come coltivare il pesco:

1. Come piantare il pesco

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  • Come curare il pesco

Per prima cosa assicurati che il tuo terreno goda delle condizioni climatiche adatte per la coltivazione del pesco (puoi conoscerle nel dettaglio più avanti).

Scegli un posto soleggiato e riparato dalle intemperie.

Innaffia abbondantemente e applica una pacciamatura sul terreno nell’area delle radici. Usa anche un concime bilanciato per apportare al suolo i nutrienti necessari.

Il pesco è un albero autofertile: questo significa che basta un solo pesco per produrre frutti!

Tuttavia, se vuoi avviare un piccolo frutteto, dovrai prima assicurarti di avere lo spazio necessario.

Ogni pesco va piantato a una distanza di almeno 5 metri dall’altro. Questo serve a evitare che le piante si facciano ombra a vicenda e non si “rubino” i nutrienti essenziali.

  • La giusta luce

Il pesco ha bisogno di tanta luce.

Consigliamo sempre di piantare il pesco su terreni in pieno sole.

Quando coltivato all’ombra, il pesco tende a perdere vigore e diventa più soggetto a malattie e all’infestazione da parte dei parassiti.

  • Il terreno perfetto per il pesco

Ti stai chiedendo dove piantare il pesco?

Questa pianta è particolarmente esigente quando si parla del giusto suolo su cui crescere, quindi fai attenzione ad avere il terreno giusto!

Il tipo di terreno perfetto è piuttosto sabbioso, così da evitare i ristagni d’acqua. Questi sono molto sgraditi al pesco, che può andare incontro a problemi alle radici.

I terreni calcarei possono far ingiallire le foglie del pesco. Riducono l’assorbimento di ferro e possono portare la pianta a sperimentare la clorosi ferrica.

Fai sempre un’analisi del terreno professionale o con l’uso di kit di analisi del terreno.

Questo accorgimento ti darà tutte le informazioni utili a capire se il tuo terreno è adatto alla coltivazione del pesco.

  • Il portinnesto

Si tratta di una tecnica d’innesto del pesco, utile per migliorare la crescita delle piantine giovani.

È importante conoscere il tipo di portinnesto utilizzato per la crescita della pianta di pesco acquistato.

Dal portinnesto dipendono infatti alcune proprietà della pianta, soprattutto l’adattabilità ai diversi terreni di coltura e il vigore che avrà la pianta.

  • Come innaffiare il pesco

Gli alberi di pesco hanno bisogno di un’attenta irrigazione, specie durante i primi 3 anni di vita della pianta.

All’inizio, infatti, le radici non sono ancora ben ramificate e rischi che l’apporto idrico non sia sufficiente.

Il miglior metodo è sicuramente l’irrigazione a goccia. In questo modo il terreno si manterrà sempre umido senza mai eccedere.

Per gli alberi più anziani di solito è sufficiente l’acqua piovana. Tuttavia, in periodi di particolare siccità, anche questi possono aver bisogno di un’irrigazione extra!

Insomma, non c’è un’indicazione precisa su quanto spesso innaffiare il pesco.

Dovrai basarti sempre sulle condizioni atmosferiche e sul livello di umidità del terreno!

  • La temperatura e l’umidità giuste

Il pesco è molto esigente quando si parla di clima.

Questo albero cresce bene condizioni climatiche miti e non sopporta il freddo.

Le ultime gelate di primavera sono le acerrime nemiche del tuo albero di pesco! Il fiore di pesco sboccia precocemente e l’albero di pesco in fiore è più suscettibile ai danni del freddo e delle gelate.

Il pesco cresce bene in un clima mediamente umido. Un eccesso di umidità può portare, al contrario, a sviluppare muffe e malattie fungine.

In sostanza, possiamo dire che la stagione delle pesche è l’estate, da giugno a settembre.

Tuttavia esistono alcuni tipi di pesco che riescono a resistere in inverno a temperature molto basse, anche sotto lo zero!

  • Fertilizzante per il pesco

Gli alberi di pesca richiedono una concimazione del terreno prima di piantarli e di ulteriore concimazione dopo ogni raccolto.

Solo così saremo certi di garantire le sostanze nutritive per la produzione dell’anno successivo!

Per il pesco usa un fertilizzante bilanciato 10-10-10, da applicare intorno agli alberi ogni primavera.

La concimazione principale si fa col semplice compost.

Spesso si associa una supplementazione di potassio, utile per incrementare la produzione fruttifera del pesco.

A questo scopo, puoi usare la cenere di legna, solfato di potassio o del concime di borlanda.

CONSIGLIO

Per piantare il pesco conviene acquistare un alberello già formato, che abbia uno o due anni. In alternativa, puoi scegliere di partire direttamente dal seme!

2. È vero che il pesco è velenoso?

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Calma. Ovviamente non sto parlando dei frutti!

Le pesche sono totalmente commestibili, sicure (e buone!) da mangiare.

Quello che è velenoso del pesco sono gli steli, le foglie e il nocciolo della pesca, i quali sviluppano quantità variabili di cianuro al loro interno.

Questa molecola è tossica sia per le persone che per gli animali.

Per questo motivo, potrebbe essere utile limitare l’accesso al pescheto, soprattutto ai bambini e agli animali domestici.

Può capitare che un cane troppo vorace possa cibarsi di foglioline di pesco. Ugualmente, un bimbo curioso potrebbe metterle in bocca, inconsapevole del pericolo.

La concentrazione di cianuro aumenta man mano che foglie e steli iniziano ad appassire.

  • I sintomi da avvelenamento

Ingerendo grandi quantità di cianuro dal pesco, si possono avere una serie di sintomi da avvelenamento.

In ordine crescente di gravità, i sintomi principali sono:

  • Vomito.
  • Difficoltà respiratorie.
  • Eccessiva salivazione e sudorazione.
  • Confusione e shock.

3. Quanti tipi di pesco ci sono?

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Ci sono tantissime varietà di pesche e non è facilissimo scegliere quella più adatta alle tue esigenze e al tuo terreno.

Uno degli aspetti principali nello scegliere la varietà di pesca è che questa deve essere resistente ai principali parassiti presenti nella zona dove le vuoi coltivare.

È sempre buona norma scegliere pesche con una produzione precoce dei frutti.

In questo modo, si evita il caldo estivo che aumenta notevolmente il rischio di problemi fitosanitari come malattie e parassitosi.

Ogni cultivar ha poi delle precise proprietà estetiche e organolettiche dei frutti.

Altro aspetto: le varietà di pesca cambiano nel tempo.

Ogni anno si registrano nuove varietà nate da diversi incroci. Si tende sempre più alla diffusione di pesche che abbiano le ottimali caratteristiche per la vendita all’ingrosso, come una forma regolare e un colore rosso più acceso.

Tuttavia esistono ancora alcune varietà tradizionali radicate sul territorio, più “imperfette” e dai sapori più vividi.

Vediamo alcune delle migliori qualità di pesco coltivabili oggi:

  • Pesco Halehaven

Gli alberi di pesco Halehaven sono resistenti e vigorosi.

Si tratta di una varietà di pesche molto dolce, anche nella buccia.

Le pesche Halehaven hanno una produzione prevalente a metà stagione.

  • Pesco Prunus Persica Reliance

Si tratta di una varietà di pesca frutto molto precoce. Questo la rende perfetta a essere coltivata a inizio stagione estiva ma anche alle stagioni fredde.

Le pesche reliance hanno la buccia pelosa e sono molto dolci.

  • Pesco Saturnino

Altre pesche dalla buccia pelosa, questa volta a forma schiacciata simile a una ciambella.

Hanno una polpa bianca particolarmente dolce e gustosa.

  • Pesco nano Bonanza

Molto interessante in quanto pesco nano.

Questo significa che l’albero non supera 1,80 m di altezza. Questa caratteristica è molto comoda per il raccolto. Inoltre, la pianta occuperà molto meno spazio nel tuo frutteto.

Le pesche prodotte dal pesco Bonanza sono di dimensioni normali.

4. Pesco normale o pesco nettarino?

In realtà si tratta della stessa specie: Prunus Persica.

  • Le nettarine sono frutti privi di peluria, più piccole della pesca e leggermente più dolce.
  • La pesca, invece, è la varietà dalla buccia pelosa, grossa e mediamente dolce.
  • Un pesco comune può produrre sia pesche che nettarine e questo dipende spesso dal tipo d’impollinazione.

5. Come raccogliere le pesche

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Arriviamo al SUCCO del discorso! Come funziona la raccolta delle pesche?

Innanzitutto armiamoci di una buona dose di pazienza.

Il pesco per il primo anno non produce frutti. Per ottenere un buon raccolto bisognerà attendere almeno tre o quattro anni di età della pianta.

Un pesco adulto può arrivare a produrre fino a 50 kg di pesche in una stagione!

Dopo che saranno spuntati i fiori di pesco, inizieranno a venire fuori dei piccoli frutti verdi già dai primi mesi estivi.

Le diverse pesche sullo stesso albero si sviluppano in tempi differenti.

Di solito sono richiesti almeno tre cicli di raccolta in una stagione.

È importante raccogliere le pesche man mano che maturano: in questo modo tutti gli “sforzi” della pianta saranno rivolto allo sviluppo dei frutti più giovani.

Come regola generale, il periodo di raccolta delle pesche va da inizio luglio a fine settembre.

6. Come coltivare il pesco in vaso

Pensavi non fosse possibile? E invece ti diciamo che puoi coltivare le pesche sul balcone di casa!

Coltivare il pesco in vaso è sicuramente più complesso che farlo in un frutteto. Tuttavia con le giuste accortezze si rivelerà molto semplice.

  • Scegli una varietà di pesco nano, così che l’albero non diventi troppo grande.
  • Usa un vaso di dimensioni grandi.
  • Posiziona il vaso in una zona esposta al sole per la maggior parte del giorno.
  • Cambia il vaso man mano che l’albero cresce. Tieni presente che l’apparato radicale è più o meno delle stesse dimensioni della parte visibile.
  • Usa sempre un fertilizzante e reintegra periodicamente i nutrienti.
  • Innaffia quotidianamente e non lasciare mai la terra secca.

In questo modo potrai avere il tuo piccolo raccolto di pesche in vaso, magari sul tuo balcone di casa, senza bisogno di avere un giardino!

L’ORTO SULL’ALBERO

L’idea è di un artigiano calabrese: partendo da degli innesti è riuscito a far crescere ortaggi da terra… Sui rami di un albero di pesco!

7. La potatura del pesco

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Potare il pesco è NECESSARIO essenzialmente per due motivi:

  1. Deviare le sostanze nutritive dallo sviluppo di rami e foglie a incrementare lo sviluppo dei frutti.
  2. Evitare che una chioma troppo folta ombreggi i rami più interni.

La potatura è un argomento molto complesso e non pretendo di trattarlo in queste poche righe.

Tuttavia voglio fornirti qualche indicazione per avere le basi su come potare il pesco in linea generale.

  • Elimina con le cesoie i rami più in alto, quelli a crescita verticale e quelli troppo in basso.
  • Recidi i rami in prossimità dell’attaccatura.
  • Pota i rami che sono stati produttivi l’anno precedente (è probabile che l’anno successivo saranno improduttivi).
  • Al contrario, mantieni i rami che presentano gemme, sia a legno che a fiore.

8. Piantare il nocciolo della pesca: si può?

I noccioli all’interno del frutto non sono altro che semi di pesca.

È molto semplice far crescere un pesco dal seme, quando piantato in un terreno all’aperto.

Basterà piantare il nocciolo a una decina di centimetri di profondità nel terreno e innaffiare regolarmente nel primo periodo.

La cosa essenziale è che il seme venga piantato in autunno.

Questo perché, per maturare, i semi di pesca hanno bisogno del freddo invernale. In questo modo, in primavera la pianta sarà pronta a germogliare e potrai trapiantarla nella posizione definitiva.

È facile capire perché piantare il nocciolo della pesca in vaso può essere molto più difficile.

Un vaso tenuto in casa o sul balcone non sarà esposto alle basse temperature invernali come un campo all’aperto.

Puoi comunque provare a piantare i semi di pesca in un vaso di grandi dimensioni. Dovrai avere cura di farlo prima dell’inverno e di lasciare il vaso sempre all’esterno.

9. I principali parassiti e le malattie del pesco

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Il pesco è una pianta molto suscettibile a malattie e parassitosi.

C’è da fare molta attenzione alla scelta della varietà di pesco appropriata alla tua zona. E se poi il pesco dovesse ammalarsi… Ci sono tantissimi prodotti naturali con cui difenderlo!

Diamo un’occhiata a quelli che sono le principali patologie che interessano gli alberi di pesca:

  • Bolla del pesco

Si tratta della malattia del pesco più comune in assoluto.

È causata da un fungo che si manifesta con delle bolle – da qui il nome – sulla superficie delle foglie. Le bolle sono spesso di colore rosso.

L’infezione fungina causa aborto dei fiori e, se non trattata, può portare anche a perdita delle foglie.

Fortunatamente, esistono diverse varietà di pesco resistenti alla bolla, come il pesco Frutteria, il pesco Rubira e il pesco Concetta.

Scegliere una varietà di pesco resistente alla bolla è il metodo migliore per evitarla.

Un altro trattamento efficace per la bolla del pesco è la cosiddetta poltiglia bordolese per pesco. Non è altro che un fungicida a base di solfato di rame e idrossido di calcio.

  • Corineo o vaiolatura

È un’infezione a carico di tronco, rami e foglie.

Le foglie possono presentare “macchie” rosse o violacee ed essere tutte bucherellate in corrispondenza delle zone infette.

A livello di tronco e rami appaiono dei fori che emettono una sostanza gommosa e di colore ambrato.

Anche il corineo si tratta bene con la poltiglia bordolese o, in generale, usando rimedi a base di rame.

  • Oidio

Uno dei parassiti più temuti negli orti e nei frutteti.

Si manifesta con la classica “polvere bianca” su foglie e fiori.

Il metodo migliore per liberarsi dell’oidio è utilizzare delle miscele a base di zolfo, da spruzzare sulle foglie.

  • Monilia

È una malattia che colpisce i frutti.

Oltre al pesco, può interessare il ciliegio, l’albicocco, il susino e altri alberi da frutto a crescita rapida.

I frutti infestati tendono a marcire precocemente.

  • Gli insetti infestanti

Anche la mosca della frutta, l’anarsia, gli afidi e la cocciniglia bianca possono causare problemi ai nostri peschi.

Per trattare la mosca della frutta vengono usati di solito dei prodotti biologici a base di Spinosad (un insetticida naturale).

La cocciniglia è efficacemente combattuta efficacemente con la poltiglia bordolese, che abbiamo già visto essere utile contro la bolla del pesco.

STIMOLA LE DIFESE DEL PESCO

Puoi usare alcuni macerati di piante che migliorano le difese naturali del pesco, come l’equiseto. Questi preparati donano un effetto protettivo che però rischia di non essere sufficiente da solo.

Video: le piante da frutto il pesco