Lavanda officinalis: la sua cura

Se siete amanti dei fiori e dei profumi, non potete non conoscere la lavanda. Nella storia questa pianta si è distinta per il suo aroma e per i suoi fiori a forma di spighe dall’aspetto incantevole. Anche la letteratura dedica molto spazio questa erbacea.

Di seguito troverete tutto ciò che vi serve sapere riguardo la sua coltivazione, qualunque sia il vostro scopo.

Che cos’è la lavanda?

Si tratta di una pianta erbacea perenne, dalle rinomate proprietà officinali e soprattutto famosa per il suo profumo floreale persistente ed i suoi colori che sfumano tra il grigio ed il violetto. Ne esistono diverse varietà, tutte simili ma con caratteristiche differenti.

Il nome scientifico della varietà più diffusa è: Lavandula officinalis. In generale la distinguiamo in tre categorie:

  • Delicata, che risente di temperature basse, potature e vive circa 5 anni;
  • Semi-forte;
  • Forte, che può sopravvivere fino a 15-20 anni, sopporta bene il gelo e gli interventi umani.

Ciascuna di queste tipologie ha i suoi pregi e si adatta a particolari scopi.

In generali gli usi della lavanda sono tantissimi:

  • Ornamentale, grazie ai fiori secchi che sono belli e profumati;
  • Decorativa, si possono infatti creare siepi e composizioni di fiori da tenere in giardino o sul terrazzo anche a lungo;
  • Officinale, medicale e cosmetico, grazie alle proprietà benefiche di questa pianta, i suoi impieghi in aromaterapia  sono infiniti. Basti pensare all’olio essenziale che si ricava, ottimo per il mal di testa e non solo;
  • Alimentare, dove l’impiego in cucina è tipico di ricette fantasiose ed originali, sicuramente da provare. Il miele di lavanda ad esempio è molto pregiato e rinomato;
  • Per attirare insetti utili, impollinatori come api, che sempre più difficilmente trovano fiori;
  • Per il suo profumo, ideale ad esempio per profumare la biancheria.

In generale comunque, basta una di queste piante per dare un tocco di vita e di colore al terrazzo, al balcone o alla casa. Una siepe ben curata può trasformare il tuo giardino in un parco, basta davvero poco.

Come coltivare la lavanda

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In generale la lavanda ama i terreni leggeri e ben drenanti, senza ristagni idrici. Infatti sopporta molto bene le estati secche e aride e le posizioni soleggiate. Le zone mediterranee e settentrionali come il sud della Francia sono tipiche di questa coltura.

Possiamo trovare differenti tipologie di lavanda, con diversi climi di adattamento e soprattutto durata della vita differenti. Hanno in comune che apprezzano piccole innaffiature e rinvasi frequenti, comunque massimo una volta all’anno, prima della primavera. Richiedono di essere fertilizzate per una fioritura abbondante, nel periodo vegetativo che va da Marzo a Giugno.

UN TRUCCHETTO…

Se avete intenzione di coltivarla in vaso, magari per il balcone, per evitare i ristagni idrici, fate attenzione a mettere dell’argilla espansa sul fondo del vaso, prima del terriccio, per aiutare a drenare l’acqua in eccesso.

Dove coltivare la lavanda

La coltivazione della lavanda è estremamente semplice e richiede davvero poche accortezze. Innanzitutto ama il sole e non l’acqua. Quindi si consiglia di irrigare solamente quando strettamente necessario, soprattutto in vaso.

Questa pianta infatti ama la siccità, cresce con facilità sia in vaso che in giardino permettendoci di creare composizioni e siepi floreali molto suggestive e colorate.

Si adatta molto bene anche a terreni sassosi e calcarei, mentre non sopporta quelli acidi. Teme l’acqua, al punto che molte varietà riescono a sopravvivere solamente con le piogge stagionali.

Ne esistono oltre 40 varietà tutte caratteristiche, ma con qualche differenza di adattamento che le contraddistingue. Per non sbagliare, assicuratevi di scegliere un posto dove batte il sole almeno 8 ore al giorno. Se vivete in una località con inverni rigidi, il consiglio è sempre di scegliere la coltivazione in vaso.

La loro coltivazione può avere inizio da seme, da talea oppure acquistando una piantarola già germinata in vaso.

Sicuramente la semina è la procedura più difficile, richiede tempo e fatica, oltre a molta attenzione. Per farlo è necessario ricreare le condizioni del gelo invernale riponendo i semi di lavanda in freezer, prima di posizionarli in semenzaio a fine febbraio, dove comunque la germinazione sarà lenta e complessa.

Il taleaggio è molto più semplice per questa pianta e se non siete un pollice verde, potrete sempre acquistarle già germinate per pochi euro risparmiando in tempo e fatica.

Come piantare la lavanda

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Il periodo migliore è in primavera, da Marzo a Maggio. Se il terriccio che volete usare è troppo pesante, potrete migliorarne il drenaggio attraverso aggiungendo sabbia per alleggerirlo. l’importante è evitare i ristagni idrici che questa pianta non sopporta.

Essendo una pianta perenne, è consigliato aggiungere una concimazione organica stagionalmente, per mantenere la pianta in salute.

Il momento del travaso è molto importante, sia esso in terra o in un vaso più ampio. Innanzitutto mantenete la stessa profondità che aveva prima del trapianto.

UN TRUCCHETTO…

Aggiungere compost organico sul suolo, può essere molto utile a superare lo stress del trapianto.

Se scegliete dei vasi, meglio in terracotta, valutate sempre modelli con buchi di scolo sufficientemente grandi. La posizione dovrebbe essere abbastanza soleggiata, lontano da erbacce ed alberi che potrebbero ombreggiare.

Se volete creare a scopo ornamentale delle siepi ad esempio, dovrete valutare la sua capacità di adattamento con altre specie: Solitamente questo arbusto necessita di almeno 50 cm tra una pianta e l’altra e grazie alla sua crescita orizzontale molto fitta, finisce per soffocare tutte le altre erbacee non adeguatamente distanti.

Per controllare la crescita delle nostre piantine, la potatura è un’ottima pratica che permette di gestire il numero di rami ideale, ma non solo.

Come prendere una talea di lavanda

Il periodo è a fine estate, diciamo da metà Luglio, quando i rami sono quasi maturi. Scegliete i rametti che non hanno segni di fioritura, lunghi circa 10 cm, con qualche gemma nuova sul fusto.

Strappate le foglie inferiori dal rametto appena inciso, creandone un gambo che andrà poi inserito in terra ed irrigato.

Dopo alcune settimane potremo vedere i nostri rametti interrati riprendere vigore e pian piano tornare a crescere come piante autonome.

LO SAPEVI CHE…

Se volete avere il 100% di successo vi consiglio di utilizzare ormoni per radicazione oppure una foglia di aloe, che contiene tantissimi ormoni utili al nostro scopo.

 Se vorrete avere la vostra aiuola profumata senza spendere un’esagerazione, questa è la soluzione che fa per voi.

La lavanda: problemi e soluzioni

Se notate che la vostra piantina si allunga troppo, con pochi fiori e vi appare debole, allora una buona potatura è ciò di cui ha bisogno. Anche una potatura troppo estrema comunque può portare agli stessi risultati.

Innanzitutto è importante farla nel periodo giusto. Si consiglia di potare a metà agosto, a fine fioritura insomma per ringiovanire le piante. Il punto ideale è sopra a qualche gemma verde, sperando che giovi alla sua crescita.

Un altro problema tipico di questa pianta è il marciume radicale dovuto alla troppa acqua. Evitare di irrigare fino a che il terreno non torna secco e asciutto.

Prendersi cura della lavanda

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Le varietà forti, come Lavandula angustifolia riescono a sopravvivere con temperature fino a -15°C e possono essere lasciate in giardino tutto l’anno. Potatela a fine fioritura, in Agosto. Importante è non tagliare dove ormai ha lignificato perché non germoglierà più da quel punto. Fate attenzione anche a non rimuovere i potenziali butti verdi o rischiate di uccidere la pianta.

Le specie più sensibili, come la Lavandula stoechas hanno invece un tempo di fioritura molto esteso ma non sopravvivono all’inverno.

Con le varietà più sensibili, evitate potature se l’arbusto non appare debole e trascurato.

UN TRUCCHETTO…

Se lo scopo è prolungare la fioritura per abbellimento del giardino ma viviamo in un paese con inverni rigidi, la scelta ideale rimane quella di aspettare fino a fine giugno per cogliere i primi fiori di modo da prolungarne la fioritura.

Se ve lo state domandando, un sesto d’impianto specifico per la lavanda non esiste, dipende dal tipo di aiuola che si desidera. L’unica osservazione è che la pianta si espande quindi necessita di spazio tra una e l’altra (almeno 50 cm)

Quando raccogliere la lavanda

Non è difficile capire quando tagliare la lavanda per raccogliere i suoi fiori profumati. La scelta migliore è combinare la raccolta dei fiori con la potatura, per ottimizzare tempo e interventi, quindi si effettua alla fine della fioritura, solitamente verso agosto. Ricordate: i fiori vanno tagliati con le forbici e non strappati.

Come essiccare la lavanda

Una volta colti correttamente i fiori, vanno adattati in mazzetti per essiccare mantenendo il profumo. Meglio scegliere un luogo ombreggiato e ventoso, come i portici delle cascine.

Potrete poi creare da voi i vostri deodoranti per ambienti e per cassetti oppure usarne l’olio essenziale per profumare la biancheria e la vostra casa.

Migliori tipi di lavanda da coltivazione

  • Lavandula dentata: può raggiungere i 70 cm, con foglie dentate ed un delicato profumo. Teme il freddo e fiorisce in autunno;
  • Lavandula angustifolia: alta fino ad un metro, ha le foglie chiare e fiori viola scuro tipici estivi. Si distingue a sua volta in: Hidcote, rosea e artic snow.
  • Lavandula lanata: alta circa 50 cm, ha le foglie più larghe delle altre varietà. Ha un profumo intenso con note di canfora che compaiono a fine estate.
  • Lavandula stoechas (francese): varietà selvatica alta fino a 60 cm, che si adatta bene al freddo. Apprezza la coltura in vaso, che aiuta anche la gestione del clima..
  • Lavandula x intermedia: ideale per la produzione di olio, dal colore blu scuro e dall’odore persistente.

Domande frequenti

🌱 Dove cresce meglio la lavanda?

Le zone predilette sono quelle aride, a ovest. L’importante però è avere a disposizione un terreno asciutto e molto sole, come al sud. Le zone con alta umidità non sono ideali per la maggior parte delle specie. Le zone ideali sono dalla 5 alla 9.

🌱 Quanto vivono le piante di lavanda?

Non sono piante che vivono a lungo, ma sono perenni. Le varietà delicate vivono intorno ai 5 anni, mentre quelle forti possono raggiungere i 15-20 anni se adeguatamente curate.

🌱 La Lavandula officinalis necessita di pieno sole?

Le condizioni ottimali sono fondamentali per il raggiungimento di una crescita esuberante. Oltre alle pratiche di potatura e irrigazione, l’esposizione solare di almeno 8 ore al giorno è fondamentale.

🌱 Come coltivare la Lavandula officinalis in campo aperto?

Il terreno deve essere ben esposto al sole(di fatto una buona esposizione al sole permette una produzione ottimale di olio) e in una zona ventilata, ma non umida né tagliata dai venti stagionali freddi, che sono dannosi.

🌱 Quando e quanto si deve annaffiare la lavanda?

questa pianta apprezza il terreno arido. Si consiglia quindi di irrigare solamente quando il vaso o il terreno sono secchi. La frequenza è mediamente 2 volte alla settimana in estate; 1-2 al mese in autunno e primavera; durante l’inverno le irrigazioni vanno sospese.