Epithelantha micromeris

L’Epithelantha micromeris è un piccolo cactus molto popolare fra gli amanti delle piante grasse, in parte per il suo aspetto particolare e in parte per i bellissimi fiori e frutti che produce ogni anno.

Questa specie originaria del Messico e del sudovest degli Stati Uniti cresce spontaneamente nelle pianure  o sulle montagne rocciose del famoso deserto di Chihuahua. Ha una tipica forma a palla ed è ricoperta di spine e di una peluria bianca talmente fitta che è perfino difficile vedere il verde del fusto sottostante.

Come prendersene cura? Scopriamolo insieme!

Come tutte le piante appartenenti alla famiglia delle Cactaceae, anche l’Epithelantha micromeris è facilissima da gestire. Ama il caldo, le posizioni assolate, poca acqua, insomma la perfetta pianta da appartamento da mettere su un davanzale, in estate anche sul balcone.

In primavera fiorisce per pochi giorni generando piccoli fiori bianchi o rosa chiaro che poi si trasformano in frutti color fucsia acceso al cui interno si trovano i semi (scarsamente fertili). In condizioni perfette, la pianta può formare dei gruppi di più esemplari ma in vaso tende a restare singola.

Dal punto di vista delle dimensioni, questa piantina può raggiungere i 30 cm di altezza per 15 cm di diametro.

Qui di seguito ti presentiamo epithelantha micromeris:

Come prendersi cura dell’Epithelantha micromeris

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L’Epithelantha micromeris è fra le piante più semplici da gestire, adatta anche ai principianti.

Ecco come prendersi cura dell’Epithelantha micromeris:

Dove piantare l’Epithelantha micromeris

Ama stare al caldo, meglio se al sole diretto. Nei mesi di primavera ed estate puoi tenerla all’esterno di casa ma se non vivi in una zona in cui le temperature si mantengono sempre al di sopra dei 10 gradi, ti consigliamo di coltivarla in vaso e portarla all’interno quando l‘aria  si fa fresca.

Se vivi in una città dal clima caldo-umido, o se in estate la temperatura supera i 30°C, meglio ripararla nelle ore di caldo più intenso.

Se la tieni in casa, mettila davanti alla finestra più luminosa della casa, deve ricevere sole diretto almeno per 6 ore al giorno. Le finestre rivolte a sud sono l’ideale.

Quando le temperature iniziano ad avvicinarsi ai 10°C dovrai spostarla dentro casa o in una serra fredda fino a primavera. La temperatura dovrà essere costante e di almeno 15°C.


Come propagare l’Epithelantha micromeris

L’Epithelantha micromeris può essere moltiplicata per seme o per pollone. Vediamo come:

  • Polloni

La pianta matura tende a produrre dei polloni che possono essere facilmente separati dalla madre con un coltello affilato e ben sterilizzato.

Dopo aver staccato il pollone, lascialo su un foglio di carta assorbente in un luogo temperato e luminoso, ma non direttamente esposto al sole, per qualche giorno. Quando il taglio si sarà rimarginato (callo), puoi metterlo in un vaso di terra nuova leggermente inumidita. Annaffia come faresti con la pianta madre ogni volta che il terreno si è del tutto seccato.

  • Semi

La moltiplicazione per seme nei cactus è un processo lungo e non sempre di successo. Per favorire l’attecchimento puoi usare del terriccio per semi, ma anche così ci vorranno mesi prima di vedere qualche primo risultato.

Per procedere dovrai solo spargere i semi sul terreno umido in un vaso collocato all’interno di casa e usare una lampada UV per piante per assicurare la giusta quantità di luce e calore. Mantieni la terra sempre umida e aspetta di vedere spuntare qualche germoglio.

Tieni lontano da correnti d’aria e sole diretto. Se non hai una lampada UV puoi usare della pellicola trasparente per mantenere calore e umidità all’interno del vaso.


Guida alla coltivazione dell’Epithelantha micromeris

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Qui trovi tutte le informazini utili a coltivare la tua Epithelantha micromeris:

  • Luce

Deve stare in una posizione molto luminosa. Se la tieni all’aperto, mettila in pieno sole per tutti i mesi di primavera ed estate, riparandola dal sole eccessivo nelle ore più calde dell’estate, quando le temperature oltrepassano i 30°C.

Dentro casa puoi metterla su un davanzale esposto a sud dove può ricevere almeno 6 ore di luce al giorno.

  • Temperatura

Idealmente deve vivere in un ambiente con temperature comprese fra i 18°C e i 26°C.

Quando il termometro sale oltre i 30°C, riparala dal sole diretto nelle ore più calde del giorno.

Quanto il termometro scende al di sotto dei 10°C, portala all’interno o mettila in una serra fredda (almeno 15°C).

Non può sopravvivere al di sotto dei 5°C.

  • Terreno

Usa un terreno leggero, sciolto e molto ben drenato in un vaso di terracotta non smaltata, ideale per la gestione di calore e umidità. La pianta sviluppa radici piuttosto vigorose quindi assicurati di darle sufficiente spazio.

Puoi usare del terriccio universale mescolato a sabbia e materia grezza come argilla espansa, pietra pomice, perlite o lapilli vulcanici per migliorare ulteriormente il deflusso dell’acqua d’irrigazione.

Ovviamente in alternativa puoi acquistare del terriccio per piante grasse.

  • Vaso

Come dicevamo, scegli un vaso di cotto non smaltato, aiuta a gestire meglio umidità e temperatura. Inoltre è molto resistente e permette di contenere l’apparato radicale in modo ottimale.

Scegli un vaso piuttosto profondo dato che le radici si sviluppano rapidamente. Non lasciarti ingannare dalle piccole dimensioni del fusto.

  • Acqua

Dai da bere in modo abbondante una volta, meglio se con il metodo dell’immersione, poi non dare altra acqua fino a che la terra nel caso non sarà del tutto asciutta. Indicativamente basta un’irrigazione alla settimana o ogni 10 giorni.

In inverno puoi ridurre la quantità d’acqua.

In primavera e in estate puoi aggiungere del fertilizzante liquido per piante grasse all’acqua, segui le indicazioni sul prodotto per dosare le quantità e la frequenza.

  • Malattie e parassiti

Nonostante peluria e spine, la pianta può essere colpita da afidi e cocciniglia.

L’eccesso di acqua o umidità nell’aria può far marcire la pianta dall’interno, in particolare è importante misurare bene le innaffiature per non causare marciume radicale.


FONTI