Come coltivare il melograno

Punica Granatum!

No, non è un incantesimo di Harry Potter e nemmeno una parolaccia…

È solo il melograno. Si tratta di una pianta dalle funzioni miracolose e dalla storia magica.

E devi vederlo poi in autunno…

Qui sotto però puoi scoprire come coltivare il melograno nel tuo giardino!

Come coltivare il melograno

Se ti trovi qui sai già di cosa sto parlando… Il melograno o melagrana che dir si voglia è il frutto del melograno o albero dei melagrane.

Ne vuoi anche tu uno in giardino per godere del suo elisir di giovinezza?

Ti basterà una pianta di melograno o farai una coltivazione?

Qui di seguito ti presentiamo come coltivare il melograno:

Clima e terreno adatti

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A una pianta così esotica non penserai piaccia il freddo?

Le leggende narrano che la pianta di melograno sia di origine dell’Asia, sicuramente ama il caldo e gli ambienti temperati.

Il melograno è una pianta infatti che ama l’esposizione solare anche se può vivere benissimo a mezz’ombra (ma non sperare in un raccolto abbondante).

LO SAPEVI CHE

È proprio il sole a regalare più dolcezza ai nostri frutti. Scegli una posizione soleggiata e madre natura ti ringrazierà!

Vuoi sapere in quali regioni puoi coltivare un albero di melograno?

Dal nord al sud Italia ogni casa può essere quella giusta, basta stare attenti alle sue esigenze in quanto a clima.

Il melograno è un albero che non ama l’umidità, troppa acqua, il vento forte e soprattutto le basse temperature sotto i -10°C. A seconda del tuo clima valuta di mettere a dimora il melograno in un luogo riparato da correnti d’aria.

Se nella tua zona le temperature vanno sotto lo zero non rinunciare ai suoi bellissimi fiori ornamentali ma valuta una coltivazione del melograno in vaso per poter svernare le tue piante.

Anche riguardo al terreno questa pianta si adatta molto bene, ma ha le sue esigenze!

La REGOLA D’ORO per una pianta in salute è sicuramente un terreno ricco in sabbia e povero in argilla, con un ottimo drenaggio del terreno.

Insomma dove l’acqua non ristagni mai.

In compenso resiste bene a terreni aridi e calcarei e non teme la carenza di ferro. Proprio come i suoi frutti ricchi di vitamine anche l’albero è pieno di energie!

E per gli amanti dei numeri: Il pH ideale del terreno per una coltura di melograno è tra 5.5 e 7.5.

Il tuo melograno non sembra in salute? Controlla il terreno con un semplice misuratore del pH e togliti ogni dubbio!

Come piantare un albero di melograno

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È la prima volta che provi a piantare un melograno?

Io a casa ne ho molti sai? Diciamo che a riguardo ne ho una certa esperienza.

Per la messa a dimora del melograno i periodi giusti sono tra l’autunno e la primavera. Aspetta che tutte le foglie siano già cadute, ma vedi di farlo prima di marzo o la pianta si risveglierà dal sonno e non apprezzerà di certo!

Evita comunque il pieno inverno a causa del freddo o i periodi troppo piovosi. La terra si inzuppa e il rischio funghi è altissimo!

LO SAPEVI CHE

Il melograno è anche detto l’albero della fertilità. Questo perché i frutti sono pieni di semi di melograno, ma davvero pieni! E nascono tutti sai se li lasci a terra!

Sai già dove procurarti la tua piantina?

Il melograno si può propagare per seme, per talea o ancora meglio radicamento da polloni oppure tramite innesto.

Il mio consiglio per non perdere tempo è comunque quello di acquistare il tuo melograno di almeno 2 anni in vivaio oppure online.

Questo perché tutti gli altri metodi richiedono tempo prima di ottenere frutti e soprattutto, c’è il rischio di ritrovarci dopo 5 anni con un albero che non fruttifica… Meglio fidarsi di chi lo fa per lavoro!

Se invece puoi sperimentare con le tue mani allora armati di pazienza e continua a leggere.

Per trovare i semi di melograno devi trovare un frutto ben maturo da cui prenderli. Sembra troppo semplice?

Lo è… Ecco come piantare i semi di melograno:

  • Ti basterà piantare alcuni dei semini nel terreno dopo averli ripuliti dalla polpa. Non serve la stratificazione del seme.
  • Mettili in un vasetto (a 1 cm di profondità) con della terra sul davanzale in un ambiente con almeno 20°C e innaffia a necessità per mantenere il terreno appena umido.
  • Se sarai fortunato nel giro di poche settimane avrai un nuovo amico in casa! Prima della messa a dimora in terra aspetta che abbia raggiunto i 30 cm di altezza.

Se invece vuoi provare la propagazione per talea le cose si fanno difficili:

La propagazione per talea o margotta è lenta e può impiegare fino a 2 anni prima di ricominciare a crescere correttamente… Si hai sentito bene…

Mentre ci pensi ti lascio una guida semplice e veloce per provare a radicare le tue talee con i consigli di un esperto dal frutteto.

Il trapianto

Hai pronta la tua talea di melograno o il tuo albero di melograno?

È ora della sua messa a dimora ma vediamo come farlo in poche mosse e senza sbagliare:

Per mettere a dimora una pianta di melograno ci vuole una buca!

Falla di grandi dimensioni, diciamo almeno il doppio delle dimensioni del vaso di partenza e abbastanza profonda.

Tutto questo perché dobbiamo assicurarci di fornire alla nostra talea di melograno il giusto terreno su cui crescere oltre ad una posizione ideale. Prepara una miscela di terriccio universale e compost ben maturo per riempire la buca una volta finito.

Assicurati di mescolare bene il tutto e di non lasciare sacche di aria nel terreno dove le radici potranno marcire.

Se le piante da trapiantare sono a radice nuda allora puoi provare la tecnica dell’inzaffardatura per aiutare la vitalità delle radici:

Prepara un recipiente con acqua, sabbia e compost maturo, mescola bene il tutto e lascia le radici del melograno a mollo per 15/30 minuti prima di procedere. Anche un fertilizzante ricco in fosforo può aiutare in questa fase.

Se hai notato che il tuo suolo è troppo argilloso puoi aggiungere della sabbia, che aiuta a drenare l’acqua dal terreno evitando ristagni MA attento a non esagerare!

UN TRUCCHETTO

Abiti in un paese freddo? Un trucco prima di trapiantare il melograno è quello di scegliere una posizione rivolta a sud, dove i raggi del sole battono più a lungo.

E se non hai spazio in giardino puoi sempre optare per un melograno in vaso da mettere sul tuo balcone o terrazzo.

Il portinnesto

Il-portinnesto-del-melagrana

La pratica dell’innesto comune a ogni pianta da frutto o quasi non è sempre così praticata.

Trovare un albero di melograno innestato non è semplice ma nemmeno impossibile!

Quelli più usati come portainnesto sono le varietà acide per la loro miglior conformazione strutturale… insomma fanno più frutti rimanendo più compatti.

Come per le altre piante da frutto il periodo migliore per innestare il melograno è tra febbraio e marzo. La tecnica più usata è quella dell’innesto a corona.

Se però stai pensando di fare frutti in abbondanza con il tuo impianto allora ti conviene mettere più alberi per una impollinazione incrociata. Nonostante sia una pianta autoimpollinante ti dimostrerà quanto ama la compagnia e non saprai più dove mettere i tuoi melagrane.

Sesti di impianto

Il melograno è un cespuglio o un albero?

Questa è la prima domanda da farsi prima di organizzare il sesto di impianto dei tuoi melograni.

La risposta è molto semplice: si tratta di un albero!

Se preferisci la conformazione a cespuglio però sarà sufficiente un corretto intervento di potatura mirato a lasciare una giusta quantità di succhioni crescere potando tutti gli altri.

Nel giro di alcuni anni noterai un vero e proprio cambiamento nella forma. In questo modo può raggiungere i 3,5 metri di altezza.

La scelta dei sesti di impianto comunque dipende dal vigore della pianta stessa e della varietà.

Il portamento ad albero ha sicuramente una resa migliore su terreni fertili e ricchi di sostanze nutritive dove può raggiungere facilmente i 6 metri di altezza.

In queste condizioni lo sviluppo sarà maggiore quindi si consiglia di tenere 4 o 5 metri di distanza tra un albero e l’altro tra le piante e tra le file.

Se invece hai optato per un sesto di impianto a cespuglio sarà sufficiente una distanza di 3 metri tra le piante.

Vuoi mettere il tuo melograno in giardino?

Tieni 3 metri di distanza dalle altre piante e dai muri degli edifici!

Coltivazione del melograno nel dettaglio

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Acqua, sole e cibo è tutto ciò di cui ha bisogno!

E di acqua anche poca!

Uno dei vantaggi del melograno è che non richiede molta acqua durante l’anno. Ovviamente una bella innaffiata in estate quando la terra è secca farà la differenza in autunno. Vedrai che frutti!

Se vuoi innaffiare bene, in maniera uniforme un impianto di irrigazione a goccia è la soluzione migliore per risparmiare tempo e fatica… e non dimenticarti!

Gli eccessi di acqua invece sono molto più pericolosi e possono pregiudicare il raccolto. L’umidità infatti porta i frutti a creparsi prima ancora di maturare… e ne risentono anche le radici!

Quindi il melograno non soffre la siccità e beve di rado, solo quando il terreno inizia a seccare.

Affinché il tuo albero sia sempre verde e in salute ricordati di fertilizzare con un concime per melograno e alberi da frutto. Una volta, in primavera, è più che sufficiente.

Ancora meglio è concimare con del compost ben maturo in autunno da mescolare al primo strato di terra, dopo averlo leggermente smosso e zappato e la pioggia farà il resto.

Attento a non esagerare con l’azoto o la fioritura ne risentirà… e potrai raccogliere un SACCO DI FOGLIE!

Anche la pacciamatura è una pratica per la salute del melograno. Impedisce la crescita di erbe spontanee o infestanti nei pressi della coltura e mantiene una migliore umidità nel terreno. Troppo secco o troppa umidità nel terreno possono provocare crepe ai frutti.

La pacciamatura aiuta anche le radici a ripararsi dal freddo durante l’inverno e a rendere più disponibili i sali minerali nel terreno.

Puoi optare per un mulching naturale di paglia o corteccia oppure con un telo da pacciamatura.

Hai un melograno in vaso?

Niente paura non cambia davvero nulla!

Devi solo scegliere un melograno nano.

Fai più attenzione a come e quando innaffi il tuo melograno in vaso perché berra sicuramente di più.

Ricordati sempre di scegliere un contenitore delle giuste dimensioni e di effettuare un rinvaso ogni 2 anni circa per avere sempre terra nuova nelle radici.

Le dimensioni di un vaso adatte sono tra i 45 cm e i 60 cm di profondità mentre il diametro dipende dall’ampiezza della chioma.

Gli interventi di potatura sono consigliati per tenere controllati altezza e portamento.

Vuoi sapere una buona notizia?

Per il melograno in vaso non dovrai nemmeno tenere conto delle stagioni. Potrai effettuare i tuoi interventi quando preferisci, ma evita quando fanno 40 gradi all’ombra!

Un’altra buona pratica è quella di fare svernare la tua pianta soprattutto finché è piccolina.

Puoi optare per del tessuto non tessuto che ripara il fusto e i rami dalle correnti fredde oppure puoi svernare le tue piante in vaso spostandole in garage o in un punto riparato.

Se riesci a garantire almeno 3°C e 4 ore di luce al giorno il gioco è fatto!

UNA CURIOSITÀ

Ci sono anche alcune varietà che resistono alle basse temperature come: Kazake e Salavatsky e che provengono dalle zone del Kazakistan e dell’Iran.

La potatura del melograno

Ma se produce così tanto a cosa serve la potatura del melograno?

Sicuramente per dare alla pianta una forma migliore e un valore ornamentale ma anche per avere frutti più belli e sani.

Le forme più utilizzate sono quella ad albero oppure a cespuglio con 3 o 4 rami principali.

Già dal primo intervento andremo ad impostare la forma della pianta.

In giardino o con pochi alberi spesso si adotta una forma a cespuglio con un valore ornamentale da giardino dell’EDEN.

Per una potatura a cespuglio si procede a spuntare la pianta a 20 cm dal suolo dopo la messa a dimora. Si mantengono i rami principali che partono dal fusto e nel frattempo si procede a rimuovere i succhioni e polloni con tagli di sfoltimento.

Se invece punti alla produzione allora una forma ad albero con un tronco alto mezzo metro da cui partono i rami principali è molto meglio soprattutto in fase di raccolta.

In questo caso rimuovi tempestivamente tutti i succhioni a meno che uno non debba andare a sostituire un ramo principale vecchio o danneggiato.

Qualunque sia la tua scelta ricorda: nell’inverno dopo il primo trapianto si procede ad accorciare del 40% i rami principali.

Quando potare il melograno?

La potatura si effettua una volta all’anno, tra novembre e marzo ma facendo attenzione al freddo e all’arrivo della primavera.

UN CONSIGLIO

Il melograno non è un sempreverde e in inverno è difficile distinguere i rami secchi da quelli vivi durante la potatura. Quindi potare subito dopo il raccolto è meglio per poter individuare i rami migliori e quelli stanchi o secchi.

Gli interventi di sfoltimento si possono effettuare anche in maggio-giugno, purché non siano aggressivi. In questa fase andremo a rimuovere i rami più deboli che ci sono sfuggiti in autunno.

Una volta impostata la forma del melograno negli anni successivi si procede con lo sfoltimento.

È opportuno tagliare i rami orientati verso l’interno o deboli e diradare quelli troppo fitti ma sempre con interventi leggeri.

Non sai come tagliare il melograno?

Ovvio con le forbici da potatura!

E dei guanti resistenti perché è pieno di spine!

Malattie della pianta

Malattie-della-pianta

Il tuo raccolto di melagrane è drasticamente calato?

Forse la tua pianta non sta troppo bene…

Forse dovresti dare un’occhiata alle malattie del melograno!

Nonostante sia una pianta dura a morire, ha anche lei i suoi punti deboli.

L’umidità e la nebbia in primis! Ecco perché quello che fa cadere o marcire i nostri frutti spesso è una patologia fungina.

L’alternaria è la più comune e provoca macchioline sul frutto e marciume dei semi all’interno.

Altre malattie del melograno sono la botrite o muffa grigia e l’oidio.

Per prevenire queste malattie io uso estratto di ortiche e macerato di equiseto che sono biologici e funzionano meglio dei prodotti chimici!

È attento anche alle irrigazioni!

Se invece la situazione è grave ti conviene intervenire con trattamenti a base di rame (per alternaria e botrite) oppure a base di zolfo o bicarbonato (per oidio).

Insetti dannosi

Non penserai che solo a te piacciono questi succosi frutti?

Come se non bastasse oltre ai vicini dalle braccia lunghe, l’umidità e gli uccellini ora arrivano anche gli insetti a fregarti i frutti da sotto il naso!

La tignola del melograno o piralide è una farfalla notturna che si ciba dei nostri chicchi di melagrana.

Sappi comunque che è difficile trovarlo su alberi isolati.

Per fortuna puoi proteggere il tuo frutteto o giardino con la lotta biologica grazie ai Bacillus thuringiensis o alle trappole alimentari.

Anche gli afidi possono essere un problema per il tuo giardino sai?

Se intervieni per tempo però basterà poco: spruzza con continuità estratti ortiche e sapone di marsiglia disciolto in acqua.

Ma come prevenire i parassiti dalle mie piante?

  • Impara a riconoscere i parassiti nei loro stadi (quando si vedono).
  • Controlla giornalmente le tue piante in primavera per vedere le infestazioni sul nascere.
  • Rimuovi tutte le parti danneggiate e infestate disinfettando sempre le forbici (attento si nascondono anche sotto le foglie).
  • Dopo aver riconosciuto il problema, tratta la pianta con il prodotto più indicato finché necessario.

Raccolta del melagrana

Raccolta-del-melagrana

Ti ho già detto che il melograno ha le spine?

Quindi guanti e forbici da potatura alla mano (perché non è semplice staccarli) e andiamo a capire intanto il melograno quando matura e quando si raccolgono i melograni.

La maturazione del melograno avviene in autunno, solitamente a ottobre. Il momento giusto lo capisci dal colore della buccia che diventa di un rosa acceso quasi color sangue.

Anche la consistenza è importante. Se sono sodi e croccanti sono ancora buoni ma non devono presentare crepe. In questo caso è davvero ora di raccoglierli!

Non dimenticarti la scala e dei secchi!

Buon divertimento!

Utilizzo dei frutti

I frutti come il succo sono di un colore rosso intenso, segno delle vitamine che contengono oltre a fosforo, potassio e sali minerali, tanti che anche i semi di melograno ne hanno al loro interno. È usatissimo infatti sia in cucina che in cosmetica e medicina.

Ma come conservare il melograno?

Le soluzioni per conservare il frutto del melograno e portare con te i suoi poteri magici tutto l’anno sono due:

  • Puoi congelare i chicchi in sacchetti dopo averli sgranati.
  • Puoi farne un delizioso succo da bere.

Per una CARICA EXTRA tutto l’inverno!

Ma che noia sbucciarli tutti…

Ti capisco…

Ma ci sono molti modi veloci e divertenti su come pulire il melograno! Ecco un breve video che te li mostra.

La cosa più bella da fare però è condividerli:

Visto che il raccolto ABBONDA sempre, regalane ai tuoi vicini! Magari scoprirai che sono simpatici.

Varietà di melograni

Varieta-di-melograni

Sai quante varietà di melograno esistono?

Più che altro sappiamo che cosa cambia da una all’altra?

La classificazione dei suoi frutti dipende dall’acidità o dolcezza del succo. Sono suddivisi in tre categorie: acidi, agrodolci e dolci. Questi ultimi sono adatti al consumo fresco.

UN TRUCCHETTO

Più lasci maturare (anche in cantina) i tuoi frutti o il tuo succo e più questo sarà dolce. Ma attento a non farli marcire!

Sono molte le varietà originarie dell’Italia e non solo, prima tra tutte la famosa Dente di cavallo, molto dolci e decisamente voluminosi.

Scegli la tua varietà a seconda delle esigenze climatiche, ad esempio al nord Italia e sopra a certe altitudini conviene orientarsi sulle varietà di origine russa.

Alcune varietà di melograno sono:

  • Wonderful (resistente a temperature sotto lo zero per lunghi periodi).
  • Granada (a maturazione precoce ma teme il freddo).
  • Eversweet (a maturazione precoce).
  • Senza pepe (o Pink satin, senza semi).
  • Melagrana di Firenze (per collezionisti).
  • Selinunte.
  • Dolce di Sicilia.
  • Ambrosia.
  • Kashmir.
  • E molte altre…

Il melograno da fiore

Stai pensando a un melograno per il tuo balcone o terrazzo?

Ho una soluzione anche per te!

Oltre ai melograni commestibili infatti ci sono alcune varietà dette melograni da fiore che hanno una taglia ridotta (non superano 1 metro di altezza!) e possono vivere benissimo anche in vaso.

Purtroppo non producono frutti ma hanno un valore ornamentale non indifferente. Hanno il POTERE di far arrivare la primavera prima!

Tra le varietà di melograno nano troviamo:

  • Punica nana.
  • Flore pleno.
  • Multiflora.

Domande Frequenti

🌳 Dopo quanti anni fruttifica il melograno?

Il melograno inizia a fruttificare dopo 5-8 anni. Se ciò non accade forse hai piantato una varietà da fiore.

🌳 Quando potare il melograno?

Il melograno si pota dopo la raccolta dei frutti, in autunno o inverno.

🌳 Quando raccogliere i melograni?

La raccolta dei melograni avviene in autunno, tra settembre e novembre. Il frutto è maturo quando diventa rosa o rosso.

🌳 Quali sono le tecniche di propagazione di un melograno?

L’albero di melagrana di propaga per seme, talea e innesto.

🌳 Perché i miei frutti si spaccano?

Le cause per una crepa sui frutti possono essere molte. La maturazione inoltrata, l’eccessiva umidità del terreno, l’umidità della notte o la mancanza di acqua durante l’estate. Se invece trovi frutti marci probabilmente si tratta di un fungo o parassita.

🌳 Come coltivare il Melograno in casa?

Il melograno si può coltivare anche in vaso sul proprio balcone o terrazzo con facilità.

🌳 Dove si coltiva il Melograno in Italia?

Il melograno si può coltivare in tutta Italia da nord a sud, facendo attenzione alle zone climatiche. Se hai una zona fredda o umida meglio optare per le varietà resistenti di origine russa come Salavatsky e Kazake.

🌳 Esiste un melograno sempreverde?

No, non in Italia. Se ti sembra di vedere una pianta del genere con fiori e frutti rosa forse si tratta di un corbezzolo.